PAURA! NO GRAZIE.
Quattro mesi dopo i tristi eventi di Parigi, viene colpita anche Bruxelles, il centro dell’Europa .
Tutti noi abbiamo vissuto un’altra giornata agghiacciante e drammatica .
Anche a Bruxelles, come a Parigi, si sono verificate azioni multiple, colpire l’aeroporto e la metropolitana ha significato colpire una città nel cuore e nel mucchio.
Un’altra pagina della sfida islamista è stata scritta ,abbiamo capito che il terrorismo si incunea nella nostra vita quotidiana e vuole ridurre le nostre capacità operative perché ci vuole mutilare.
L’obiettivo di questa strategia è chiaramente voler abbattere la libertà e la democrazia per prepararci ad una vita quotidiana diversa basata sulla paura, sul terrore e sulla guerra.
Con molta rabbia mi viene automatico pormi queste domande:
Quanto dobbiamo comprimere la nostra libertà e la nostra privacy?
Come ci dobbiamo adattare ad un avversario che si muta, che è tra noi, ma soprattutto vive con noi?
Quali sono i rischi che corriamo?
Come affrontare e superare la sofferenza nella nostra vita?
Come rispondere a noi stessi per darci delle risposte e tornare per quanto possibile alla normalità?
Poi in silenzio rifletto, mi ascolto ed elaboro. Penso che la rabbia non debba servire per sottomettermi alla paura , all’ansia e all’angoscia, ma debba servire a reagire per essere sempre più forte.
Penso che devo continuare a fare tutto quello che ho sempre fatto , continuare a viaggiare, ad uscire a stare tra e con la gente, a parlare di viaggi e tempo libero , a sorridere e a gioire della vita.
Rifare le stesse cose per non far vincere il terrore, ma dare spazio alla vita, alla speranza e soprattutto alla mia libertà.
Penso ora più che mai non bisogna rinunciare a vivere, fin che ho vita devo reagire per affrontarla e viverla il più intensamente possibile. Per amore e rispetto che ho per me stessa e gli altri devo fare resistenza morale contro la paura.
Tornare alla normalità si può e si deve , le risposte le abbiamo dentro di noi, ai nostri valori di riferimento, ai nostri obiettivi che nessuno può intaccare.
Per concludere le mie riflessioni prendo in prestito la frase di Martin Luther King:
“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”